- UNA BELLEZZA DA VIVERE 2024
Insegnavi ai ragazzi la follia
Mostra dei lavori di Caviardage realizzati dai ragazzi del C.A.G. WONDER
dal 26 al 30 Agosto
- dalle 17 alle 20
Il C.A.G. (Centro di Aggregazione Giovanile) WONDER è uno spazio ludico polivalente, rivolto a bambini ed adolescenti, che offre opportunità formative, ricreative e di relazione, in cui sperimentarsi con i coetanei. Il Centro si propone sia come luogo di incontro e socializzazione, sia come luogo di crescita e sviluppo di competenze, pertanto, durante il mese di Luglio, sotto la guida degli educatori Emanuele Zoppo Martellini e Silvia Mora, affiancati da personale qualificato, i ragazzi si cimenteranno nell’arte del Caviardage, quel processo creativo che consiste nella realizzazione di una poesia a partire da una pagina scritta, “annerendo”, colorando o coprendo con la tecnica del collage, tutte le parole considerate “scomode” per lasciare in evidenza solo quelle che per noi hanno un senso. I ragazzi, partendo da fogli stampati dai libri di Antonio Santori, daranno libero sfogo alla loro fantasia e creatività, per trasformare quelle pagine scritte in vere e proprie cartoline tattili, contenenti nuovi componimenti poetici.
“Un modo per aprire il cuore alla bellezza e per approfondire le tecniche artistiche necessarie per dar vita ad un piccolo capolavoro”, come sostiene la stessa Tina Festa, ideatrice e sviluppatrice del metodo.
Come dichiara l’insegnante di scuola primaria Giuliana Disanto: “Ai miei ragazzi ho sempre detto di cercare la bellezza ovunque: nei loro gesti, nelle cose che mangiano, ascoltano, nei colori, nella natura. La bellezza spesso si nasconde, come la felicità, ma c’è sempre proprio come la poesia. Ho proposto questa metodologia di scrittura, non solo per conoscenza ma per offrire loro un messaggio più ampio: intorno a noi esistono tanti scritti impersonali che possono trasformarsi in bellezza personale.
Il metodo Caviardage permette di portare alla luce emozioni profonde, dipanarle. Tutto questo avviene con l’illuminazione della parola, che diventa l’unità minima del metodo, seguendo un processo ben definito: attivando l’ascolto di ciò che si sente nell’attimo presente, permette di giungere con consapevolezza a un preciso risultato. Non ho chiesto loro di leggerle tutte ma di farsi trascinare dal loro intuito, dalla loro voce interiore per “illuminare” con un colore solo le parole che chiamavano. L’esperienza del Caviardage porta un insegnamento più grande del prodotto finale stesso: si tratta di trovare la spinta vitale e la bellezza anche quando la vita si riduce in macerie. Le parole possono diventare una vera e propria luce che emerge dalle proprie mani.”